Scala dei Turchi di tutti e di nessuno! Reportage di Giuseppe Lo Brutto, noto fotografo del territorio siciliano che, con il suo servizio fotografico, vuole rendere un ulteriore omaggio alla bellezza di questo sito paesaggistico. Un litorale dalla storia millenaria, che prende il suo nome ai tempi dei corsari saraceni (denominati negativamente con il nome di Turchi) poichè saccheggiavano i villaggi adiacenti alla scalinata bianca. Un luogo che il tempo, con le sue erosioni e le sue piogge, ha reso unico, costruendo una vera e propria scala dalle linee tondeggianti, caratterizzato dalla marna bianca (roccia sedimentaria di natura calcarea ed argillosa). Caratteristiche che nel corso del tempo, hanno reso la spiaggia di Realmonte così famosa a tal punto di essere decantata in era più recente, dallo scrittore Camilleri e da registi come Tornatore e Pif ed essere oggi uno dei poli turistici più invidiati al mondo. Ma è pur vero che, come è facile da evidenziare nel reportage realizzato dal Lo Brutto, non esiste un’adeguata sorveglianza che monitori il litorale, tanto da considerare la Scala dei Turchi come un luogo accessibile a tutti ma che non è di nessuno.
Perchè la Scala dei Turchi è da considerarsi “di tutti e di nessuno”! Prima di spiegare il perchè questa spiaggia sia di tutti e nessuno, occorre fare una piccola premessa. La Scala dei Turchi, conosciuta in tutto il mondo e candidata come patrimonio dell’ Unesco, nella notte tra il 7 e l’8 Gennaio 2022, è stata oggetto di un atto vandalico che ne ha deturpato il suo aspetto. Le immagini di questo vile gesto, hanno fatto il giro del mondo, scaturendo scalpore e sdegno. Oggi, grazie al duro lavoro di un gruppo volontari, la marna bianca che la costituisce, è tornata ad essere nel suo massimo splendore, evidenziando la bellezza di un sito paesaggistico così invidiato da molti. Una terra bellissima, che di fatto è la terra di tutti e di nessuno.
Definendo la Scala dei Turchi come la terra di tutti e di nessuno, occorre fare qualche piccolo passo indietro. Quasi due anni fa, la procura di Agrigento, a causa di alcuni cedimenti della zona, con evidenti rischi di incolumità delle persone, ha aperto un’inchiesta nei confronti del Sig. Ferdinando Sciabarrà, proprietario di alcune particelle catastali della stessa spiaggia, sequestrandola. Un’inchiesta aperta dal procuratore Luigi Patronaggio nella quale sono stati ipotizzati i reati di occupazione di suolo demaniale, violazione di sicurezza e tutela dei beni ambientali. Durante il contenzioso, il proprietario ha dichiarato di cedere il bene a patto che la spiaggia diventi una riserva naturale. Un’altra fonte, ha ipotizzato che il sito venga acquistato direttamente dalla Regione Sicilia, tutelandola per la sua salvaguardia. Dopo la richiesta di una super perizia da parte del Gip, è stato verificato che il litorale posto a sequestro, risulti essere in parte proprietà del Sig. Sciabarrà, a cui è stata restituita la legittima zona, mentre la restante parte del costone, sembra che sia stata restituita alla Regione Siciliana. Oggi, la Scala dei Turchi risulta essere “di tutti e di nessuno” per via di una proprietà mal divisa, per la quale sono state emesse diverse ordinanze, ai fini della sicurezza, difficilmente applicabili, facilitando qualsiasi forma di fenomeni vandalici.
Cosa vuole trasmetterci Giuseppe Lo Brutto, autore di questo servizio fotografico? Il territorio siciliano ha dei paesaggi che tutto il mondo ci invidia. La Scala dei Turchi è uno di questi che, come tanti altri, deve essere preservato. Dopo il fatto accaduto nei giorni scorsi, riportato alla sua brillantezza originaria, grazie al lavoro di alcuni volontari, mi auguro che adesso la spiaggia di Realmonte, abbia le dovute misure di sicurezza e di sorveglianza, al fine di tutelare la presenza di altre gesta vandaliche. Con questo pensiero, il fotografo Giuseppe Lo Brutto, mostra il reportage fotografico sulla marna bianca.