Ingegneria ed Edilizia. Un altro passo in avanti verso lo Sviluppo.

Nella giornata di Giovedì 13.06.2024 è stato inaugurato il terzo Workshop nazionale sull’Ingegneria e sul Patrimonio Edilizio ed Infrastrutturale esistente nel territorio italiano, diviso in due giornate. La conferenza, tenutasi a Canicattì presso il palazzo Adamo-Bartoccelli, è stata organizzata dalla Dismat S.r.l, società Canicattinese amministrata dall’ingegnere Elio Lo Giudice.

A dare il via all’evento sono stati i saluti di benvenuto della dott.ssa Roberta Morello e della dott.ssa Carol Li Calzi. Durante la giornata, diversi sono stati gli interventi da parte di illustri ingegneri italiani.

Il primo a prendere la parola è stato l’ingegnere Achille Furioso, che ha affrontato il tema del recupero edilizio del patrimonio nazionale. L’ingegnere mette in chiaro che quasi tutto il patrimonio edilizio italiano è stato costruito più di sessant’anni fa, e di gran parte non si conosce nemmeno l’età di costruzione. Secondo l’ingegnere bisogna trovare una giusta via di mezzo per ristrutturare gli edifici del nostro territorio e portarli ad emissioni zero, facendo in modo che le spese non cadano per intero sulle spalle del cittadino o tantomeno sulle spalle dello Stato.

In rappresentanza dell’associazione MASTER, interviene Filippo Bovio. Il Dott. Bovio si sente entusiasta e motivato dalla partecipazione di molteplici aziende all’evento in questione. Ciò serve per dimostrare il caloroso interesse da parte di tutti al tema della sicurezza in ambito di ingegneria civile.

A seguire, la prof.ssa Linda La Mendola dell’Università di Palermo ci spiega le linee guida promosse dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che riguardano i ponti appartenenti al nostro territorio. Queste indicazioni mostrano particolare attenzione a problematiche dovute ad azioni idrauliche, e idrogeografiche, tenendo anche conto dei rischi strutturali, sismici e del rischio frane. Problematiche, come sottolinea la dott.ssa La Mendola, spesso causate da scarsa manutenzione.

In rappresentanza dell’azienda Mapei sono intervenuti i dottori Rocco Briglia e Francesco Giacobbe. L’azienda Mapei è 100% italiana e nasce nel 1937 con sede a Milano. Per i dottori Briglia e Giacobbe la parola d’ordine è Sinergia. Ci spiegano infatti che è fondamentale per l’azienda mettere insieme la parte tecnica con quella applicativa. La Mapei da 87 anni sviluppa soluzioni edilizie producendo sistemi ad alta durabilità, rispettando l’ambiente e riducendo le emissioni di CO2.

Altro interessante intervento è stato quello del Geologo Calogero Di Vita e dell’ingegnere Diego Esposito, entrambi facenti parte del centro di Diagnostica Strutturale dell’Anas di Cesano. Quest’ultimo Ente a partire dal 2020 ha avuto il compito di redigere delle linee guida per l’esecuzione di ispezioni speciali riguardo ponti in calcestruzzo armato precompresso, diventando così un punto di riferimento per tutti i lavoratori del settore.

Successivamente l’ingegnere Fabio Granata, dell’Università degli Studi di Palermo, ci ha esposto l’affascinante tema della Precompressione Esterna, adoperata sui ponti in calcestruzzo armato. Questa tecnica viene studiata dagli anni ”30, e viene utilizzata ancora oggi per creare ponti nuovi o per rafforzare quelli esistenti. Nel secondo caso serve ad adattare i ponti esistenti a carichi più pesanti oppure a rimediare errori strutturali o di progettazione.

In conclusione di questa prima parte dell’evento, l’ingegnere Giuseppe Mugnos, insieme ai suoi colleghi della Dismat S.r.l, ci porta come esempio l’esecuzione di un Protocollo di Indagine che ci dimostra i risultati di un intervento fatto su un ponte ferroviario nella tratta Trapani-Palermo, attenzionando che questo sia ubicato a pochi metri dalla battigia del mare e che si tratti di un ambiente che aggredisce i materiali e le altre componenti del ponte.

La giornata si conclude con l’intervento e con i dovuti chiarimenti dell’ingegnere Lo Giudice e dei suoi collaboratori riguardo le diverse tematiche affrontate durante il meeting.

Servizio e Foto a cura di Flavio Taibi.

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